Lubrificazione motore, per saperne di più.

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    In rodaggio

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    Ciao a Tutti.

    Ho una passione particolare per la meccanica di precisione, che è anche il mio lavoro, e sono fermamente convinto che è sempre il dettaglio a fare la differenza.

    Anni addietro ho avuto modo di conoscere un'altro mestiere, che poi era interessantissimo ed è diventato parte delle mia passione per i motori:
    Ero addetto alla classificazione ed analisi dei prodotti primari, intermedi e finiti, attraverso l'utilizzo di macchine come gascromatografi, cloud points e boiling point, presso la Saras.

    Ho avuto modo di studiare gli standards internazionali, le specifiche produttive e le varie sigle inerenti ad esse.

    Come consigliato da alcuni di voi, apro questa discussione sui lubrificanti, cercando di dare condivisione alle info che padroneggio, in modo da aiutare gli appassionati a districarsi in questo mondo complesso di prodotti.

    Non sono qui a creare discriminazione per un'azienda di lubrificanti in favore di un'altra, lungi da me; piuttosto cercherò di consigliarvi i metodi per una scelta obbiettiva e un po' di quelle nozioni che conosco.
     
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  2. Suby76
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    Grande ragazzo...adesso educaci sugli olii...io ripasso sempre volentieri
     
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    OLIO MOTORE: CLASSIFICAZIONE API

    La prima sigla che tutti guardano in un olio motore è quella indicante la viscosità, tuttavia non è indice della qualità dell'olio.
    Molti altri si basano sulla marca dell'olio ma anche questo non è un informazione fondamentale, anzi in molti casi è particolarmente fuorviante.
    Le informazioni fondamentali sono da ricercare in quelle sigle scritte in piccolo.

    Tutti gli oli motore rispondono a certificazioni API e sono caratterizzati da sigle composte da lettere e numeri.

    La API (acronimo di American Petroleum Institute), essendo pioniere in assoluto dei metodi di certificazione e inquadramento dei lubrificanti, è cruciale punto di riferimento per tutte le successive e ulteriori classificazioni, quali il grado SAE, le specifiche ACEA e via via tutte le altre.
    Sono numerosissime le caratteristiche per le quali il riferimento è strettamente correlato alle normative ASTM, che sono prettamente metallurgiche, ed alle quali si rifanno tantissime tipologie di test sulla lubrificazione (Ball Rust Test e Gear Rig Test Machine sono soltato alcune di esse).

    La API definisce per gli oli motore due categorie identificate con una sigla di due lettere.

    1. La prima lettera distingue il tipo di motore a cui è destinato:

    - "S" sta a significare Spark Ignition, cioè accensione a candele, motore Benzina;
    - "C" sta a significare Compression Ignition, ossia motore a elevata compressione, motore Diesel.

    2. La seconda lettera indica invece la severità dei test previsti e quindi il livello prestazionale: più la lettera è avanti nell'alfabeto, maggiori saranno le performance.

    In linea di principio, una specifica API più recente (e quindi più severa) soddisferà anche le precedenti. Attualmente siamo ad API SN per i motori a benzina e ad API CM-4 per i motori Diesel (il 4 indica motore Diesel 4 tempi).

    Nello specifico si ha che:

    - API SN: prevede test per verificare maggiore resistenza all'ossidazione, protezione dai depositi, miglior protezione dall'usura e performance a bassa temperatura.

    - API CM-4: prevede test per verificare la compatibilità del lubrificante con sistemi di ricircolo dei gas di scarico (EGR), e con altri sistemi di controllo dei gas di scarico. I lubrificanti appartenenti a questa categoria forniscono ottima protezione contro l'usura, controllo della fuliggine (soot control) e depositi sui pistoni, e mantenimento della viscosità.

    Edited by Flagello-- - 24/1/2016, 18:41
     
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    E inoltre bene tenere a mente che la specifica API nel fustino d'olio è indicata spessissimo con entrambe le diciture, per cui troverete una scritta tipo API SN\CF.

    E' Bene sapere che tutte le specifiche inferiori a SL come riferimento Benzina e CJ come riferimento Diesel sono eccessivamente obsolete, perchè concepite prima del 1990, anni nei quali mecanismi come punterie idrauliche, turbine a geometria variabile, valvole egr e filtri antiparticolato non esistevano.

    Chiunque cerchi di vendervi un olio, qualsiasi sia la marca e qualsiasi siano le scritte sul flacone, VERIFICATE LE SPECIFICHE API, perchè in commercio è pieno di clamorose truffe e lubrificanti non idonei allo scopo, cosa che pochissimo interessa a chi fa marketing, poichè il suo unico intento è gestire un portafoglio clienti.

    Troverete spesso lubrificanti ottimi per il benzina e assolutamente obsoleti per i moderni motori a gasolio.
     
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    Grande, ci voleva proprio :)
     
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    SAE: VISCOSITA' DEGLI OLI MOTORE


    La classificazione SAE (acronimo di Society of Automotive Engineers) J300_200901, aggiornato al 01\12\2009, delle viscosità definisce solo i limiti delle viscosità ad alta e bassa temperatura per ogni gradazione di olio lubrificante, indipendentemente dalle prestazioni che sono determinate dalle specifiche API.
    La gradazione SAE è intesa come guida alla scelta della viscosità adatta per differenti temperature esterne.
    Questa classificazione divide i lubrificanti in due categorie, in funzione delle loro caratteristiche viscosimetriche, e precisamente:

    - Oli adatti ai climi freddi o alle stagioni invernali;

    - Oli adatti ai climi caldi o alle stagioni estive.

    La viscosità cinematica misurata a 100°C definisce i gradi SAE da 20 a 60 per valori di viscosità crescenti.
    La viscosità dinamica a bassa temperatura definisce i gradi SAE "W" dall'inglese Winter = inverno da 0W a 25W in base a valori di viscosità misurati a temperature da -35° a -5°C.
    La temperatura rappresenta quella minima a cui il motore può essere avviato quando è lubrificato con l'olio di grado SAE corrispondente; è intuitivo che nella prima categoria sono compresi gli oli "fluidi" mentre nella seconda gli oli "viscosi".
    Il valore di viscosità è paragonabile allo spessore ed è molto importante per poter determinare se l'olio è adatto alle condizioni di lavoro: oli con un elevato valore di viscosità sono adatti per l'uso estivo, mentre oli con ridotti valori di viscosità sono adatti a un uso invernale.
    Gli oli multigradi hanno la capacità di autoregolarsi e il loro arco d'utilizzo viene descritto da due numeri: la viscosità a freddo e quella a caldo.
    Esistono oli monogrado adatti ad una sola temperatura specifica e multigrado che coprono meglio un intervallo di temperature comprese.
    Gli oli unigradi sono oramai caduti in disuso, a favore di quelli multigrado, più versatili e performanti.

    La temperatura minima di pompabilità é la temperatura minima a cui l'olio, oltre che a consentire l'avviamento, è in grado di scorrere liberamente fino a lubrificare le parti critiche del motore.

    Qui di seguito alcuni gradi SAE come riferimento rispetto alle temperature ambiente.

    Scala_grado_SAE_riferita_alle_temperature_estern

    Qui invece i gradi SAE con le relative scale di valori di diffusività misurate in centistokes (ossia 0,01 cm2/s)

    saerid

    La diffusività è una misura di quantità di lubrificante che ricopre una superficie in un determinato tempo.
    Tanto più è basso il valore dell'olio in cSt e tanto maggiore è la superficie che l'olio andrà a ungere in un secondo, tanto più alto è il valore e tanto minore sarà la superficie...

    Siccome usiamo tutti oli multigrado, si può tranquillamente scegliere una bassa gradazione SAE W ed una gradazione HOT standard, senza andare incontro a peggioramenti, anzi sicuramente si avrà una riduzione dell'usura.

    Unico fattore trasversale è rappresentato dal fatto che dopo anni, le guarnizioni del motore non sono abbastanza elastiche (rispetto alle normali dilatazioni del motore per effetto del suo utilizzo e conseguente spegnimento) e un grado SAE W basso può manifestare trasudazioni, ma è secondo me irrilevante rispetto alla salvaguardia dall'usura delle nostre amate.

    Aumentare la viscosità a 100° C per un'uso quotidiano è sbagliato (a meno che non si faccia un'uso agonistico del motore, circolando per stage su pista), mentre ridurla a - 25° C porta sempre buoni risultati.
    Non è una questione di tolleranze meccaniche tra albero base e foro base, ma semplicemente di pressione e portata dell'olio al variare della temperatura.

    La prima sigla SAE indica le basse temperature, la seconda sigla indica la temperatura di funzionamento a 100° c.
    Più è bassa la prima sigla e prima fluidificherà l'olio all'aumentare della temperatura, garantendo una buona portata d'olio in litri al minuto.

    Più è alta la seconda cifra e maggiore sarà la pressione dell'olio a 100° c, ossia minor portata d'olio in litri al minuto..

    Siccome la lubrificazione è superficie fratto tempo al quadrato (cSt), meglio pochi litri al secondo o molti litri al secondo??

    Meglio sempre molti, significherà meno usura e meno surriscaldamento delle parti, sebbene il film del lubrificante sia più sottile.
    Tutt'al più si andrà ad aiutare il film lubrificante con un additivo antiatrito.

    Ecco perchè "meglio" uno 0w\40 di un 10w\60; questo almeno su strada e in linea generale..
    Su pista il discordo è lo stesso, ma entrano in gioco temperature maggiori e oltretutto il fatto che un'auto da corsa gareggia sin dalla partenza già con il motore caldo....

    OLI PER TRASMISSIONE

    Gli oli per trasmissioni manuali seguono la classificazione SAE della viscosità e API per la durata e la qualità, ma hanno numerazioni diverse dagli oli motore:

    SAE 70W \ 75W \ 80W \ 85W \ 90W \ 140W \ 250W

    API GL1 \ GL2 \ GL3 \ GL4 \ GL5

    L'olio per trasmissione può essere unigrado, multigrado, con o senza polimero, definito dalla sua viscosità determinata a 100°C.

    Quando non contiene un polimero è insensibile al taglio secondo la prova FZG (gear rig test machine; prova a alla quale viene sottoposta una coppia di ingranaggi per valutare le caratteristiche anti usura e di resistenza ad alti carichi degli oli. Lo stadio di danno è il livello di carico con 12 possibilità di danneggiamento man mano crescenti per il quale viene rilevata una perdita di peso per usura degli ingranaggi superiore a quella ammessa dalla prova. ASTM D 5182 http://hrcak.srce.hr/file/37724 ) www.intertek.com/automotive/atf/fzg/ ; mentre quando ne contiene uno di qualsiasi tipo esso sia, l'olio è sensibile al taglio delle molecole e questo incide sulle prestazioni del lubrificante.

    Sulla maggior parte delle nostre auto sono montati cambi manuali, sincronizzati ad innesti frontali, dove la lubrificazione avviene per sbattimento.
    Infatti il carter contiene una quantità d’olio sufficiente perché almeno uno degli ingranaggi di ciascuno dei treni (più ingranaggi montati assialmente su un unico supporto) sia immerso nel lubrificante.

    Quando la coppia degli ingranaggi gira, l’olio è pompato in alto dai denti dell'ingranaggi come una sorta si pompa a lobi e questo permette di lubrificare quegli sovrastanti.

    I cuscinetti, a sfere o rulli, vengono invece lubrificati da spruzzi d’olio per mezzo della rotazione degli ingranaggi montati sul treno.

    Tra i numerosi e diversi tipi di trasmissioni vi sono quelle Fiat ad ingranaggi dritti che sopportano carichi moderati e utilizzano olii che proteggono le leghe di cui vengono ricoperti i denti degli ingranaggi dagli elevati carichi ed elevate pressioni esercitate sui denti con lo schiacciamento.

    Il rischio principalmente è la rottura del film di lubrificante che porterebbe le superfici metalliche dei denti d'ingranaggio a diretto contatto tra loro, causando uno sfregamento di metallo su metallo che produce innalzamento della temperatura.

    Uno sviluppo di calore talmente repentino che le particelle di metallo si saldano tra loro con fusioni localizzate e micro saldature per cui il metallo viene strappato dalla superficie del dente venendo a contatto diretto senza la barriera protettiva costituita dal film di lubrificante.

    Al passaggio successivo sul dente superiore avviene una brutale inclusione di materiale, e dato che il metallo è fortemente temprato, non potendo essere plasmato per pressione, si gretola divenendo fragile come il vetro.

    In queste condizioni si ha un istantaneo deterioramento ed un funzionamento non ottimale del sistema di trasmissione, con rottura a catena su diversi componenti.

    Agli olii per trasmissione sono richieste delle prestazioni meno gravose di quelle per olio motore. Attualmente sono in crescita in funzione a lunghi intervalli tra i cambi dell'olio.

    Bisogna poi tener presente che in un carter si genera:

    1- L'accumularsi di depositi soprattutto di limatura di metallo formatasi per l'usura del metallo; per contenerli, i carter sono dotati con un apposito magnete sul tappo di svuotamento dell'olio.

    2- Modificazione chimico termica dovuta all'ossidazione, a causa del continuo riscaldamento e raffreddamento dell'aria contenuta all'interno del carter, a formazione di umidità e condensa, con conseguente perdita delle caratteristiche d'origine.

    3- Gli oliiper trasmissione devono inoltre possiedono proprietà anti schiuma, per impedire fuoruscite d'olio, cali di livello molto dannosi per la lubrificazione degli ingranaggi, evitando il rischio di rotture o sboccolamenti.

    4- L'aggiunta di particolari additivi dedicati all'estrema pressione (EP); sono miscele di composti organici che, per effetto dalla forte pressione tra dente e dente, si combinano col metallo formando uno strato antiattrito che preserva gli ingranaggi.
    Il film protettivo impedisce il contatto tra metallo e metallo, la formazione di micro saldature e fusioni localizzate evitando la rottura.

    Edited by Flagello-- - 24/2/2016, 20:18
     
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    OLIO FRENI


    L'olio dei freni è fatto per trasmettere la pressione dal pedale alle pastiglie, tramite l'ausilio della pompa freno e del serbatoio che lo contiene e permette che ci sia sempre olio disponibile con la progressiva usura dei freni che necessita olio di riserva, senza che si comprima, vada in ebollizione, corroda l'impianto frenante o porti la formazione di ruggine e morchie nell'impianto.

    In realtà ciò che chiamiamo comunemente olio freni non è per niente un olio a tutti gli effetti, ma per consuetudine continuiamo a definirlo tale.

    Il cambio dell’olio freni è una operazione spesso trascurata, ma che nella manutenzione della nostra auto è di fondamentale importanza poichè garantisce il perfetto funzionamento dell’impianto frenante e la nostra ed altrui incolumità.

    L’olio freni è un liquido che ha una scarsa comprimibilità, La particolarità di questo tipo di olio è che non ha sostanziali variazioni di volume al variare della temperatura di esercizio da – 40° sino a temperature superiori a 200°. Bisogna sempre aver cautela e ricordarsi che:

    E' CORROSIVO, infatti se si dovesse sporcare una superficie è consigliabile pulirla immediatamente, intacca facilmente la vernice della carrozzeria ed i metalli oltre che le plastiche derivate da acrilonitrile, di cui le nostre auto abbondano;

    E' IGROSCOPICO, cioè tende ad assorbire umidità, la quale filtra attraverso microporosità presenti sui tubi flessibili, o attraverso le guarnizioni di tenuta dei pistoncini delle pinze e delle ganasce.

    Infatti l’umidità compromette l’efficienza del olio freni, abbassandone il punto di ebollizione. Studi sugli oli freni hanno dimostrato che in un anno per effetto dell’assorbimento di umidità la temperatura di ebollizione del l'olio si abbassi fino a 80° in meno rispetto all'originale specifica DOT, ad esempio se il nostro fluido Dot 4 ha un punto di ebollizione di 230 °C , scenderebbe a 150 °C risultando addirittura inferiore come prestazioni rispetto ad un DOT 3, inoltre con il superamento dei 100 °C le particelle di acqua si trasformano in vapore ,altamente comprimibile, dando luogo a una la frenata spugnosa e insicura.

    Più elevato è il punto di ebollizione dell'olio freni, tanto più è igroscopico. Nel crescendo delle specifiche DOT è tanto maggiore la temperatura di ebollizione, quanto la sua proprietà igroscopica.

    La specifica DOT serve a identificare e classificare i diversi oli freno secondo due caratteristiche:

    D.B.P. (Dry Boiling Point), è il punto di ebollizione dell'olio.

    DOT 3 : 205°C
    DOT 4 : 230°C
    DOT 5 : 250°C
    DOT5.1: 260°C
    DOT6.1: 315°C

    W.B.P. (Wet Boiling Point) è il punto di ebollizione minimo in presenza di degrado a causa dell'umidità.

    DOT 3 : 140°C
    DOT 4 : 155°C
    DOT5.1: 175°C

    Si nota come un DOT 5.1 degradato da umidità, abbassa il suo punto di ebollizione, diventando peggio di un DOT 3.
    Perciò usare un liquido DOT 5.1 se non lo cambiamo almeno ogni 6 mesi significa rischiare la propria e l'altrui incolumità.
    Percui consiglio di sostituire l'olio secondo quanto previsto delle stesse specifiche DOT senza pensare di risparmiare a scapito della sicurezza in strada.

    Ecco cosa prevede la specifica:

    DOT 3 : cambio ogni 24 mesi
    DOT 4 : cambio ogni 12 mesi
    DOT5.1: cambio ogni 6 mesi
    DOT6.1: ogni gara o 500Km.

    Altra cosa da tener presente è che se si rabbocca un DOT 4 con un DOT 3 generiamo un DOT 3, contano le caratteristiche più basse se si mescolano gli oli.

    La scala corretta è : DOT 3-->DOT 4-->DOT 5.1-->DOT 6.1

    DOT 4.1 e DOT 5 hanno formulazione a base siliconica, questo creà una incompatibilità con la maggioranza degli impianti frenanti dotati di olio a base glicolica.

    Se vogliamo mettere un DOT 4.1 o DOT 5 in sostituzione di quelli a base glicolica DOT 3, DOT 4, DOT 5.1, DOT 6.1, dobbiamo procedere al lavaggio del circuito intero per non incombere a seri danneggiamenti delle guarnizioni di tenuta della pompa e della pinza freno.

    Se sostituite l’olio a base siliconica al posto di quello a base glicolica e viceversa dovete sempre evitare che il liquido nuovo venga a contatto con il vecchio, poichè si andrà in corso a reazioni chimiche, perciò bisogna svuotare l’impianto completamente e pulirlo e per non causare danni alle guarnizioni, lavate i vari componenti solo con alcool.

    Dopo aver lavato con alcool l’impianto verificate che nessuna goccia rimanga all’interno dello stesso, magari aiutandoci con un getto di aria compressa priva di condense (azoto sarebbe il top) e soffiamo il tutto accuratamente.

    ATTENZIONE: Il liquido dell'impianto frenante, oltre a danneggiare le parti verniciate, è dannosissimo se portato a contatto degli occhi o della pelle. Sempre proteggere le mani e gli occhi con occhiali e guanti in gomma. Ricordate che è corrosivo.

    Edited by Flagello-- - 26/1/2016, 22:48
     
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  8. Suby76
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    Ecco vedi, io nemmeno sapevo che gli olii dei freni avessero due basi diverse, lo ignoravo proprio.

    Ma c'è un modo per effettuare il flush, oltre che del motore, degli altri impianti idraulici della macchina?
    Parlavi di lavaggio dell'impianto frenante, hai delle dritte da dare per farlo, anche da soli?

    Io sono nella situazione, con una macchina di 18 anni, in cui è probabile che un paio di interventi mirati, soprattutto sui circuiti idraulici, male non possono fare.

    Ragazzi, se avete domande non fate i timidi, il ragazzo qui ne sa parecchio, e si vede :lol:
     
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    CITAZIONE (Suby76 @ 31/1/2016, 09:14) 
    Ecco vedi, io nemmeno sapevo che gli olii dei freni avessero due basi diverse, lo ignoravo proprio.

    Non si smette mai di imparare ;)
    Va detto che quelli a base siliconica sono molto più moderni e all'avanguardia.
    Di fatto non subiscono alterazione da parte dell'acqua, NON ESSENDO IGROSCOPICI, per cui hanno una durata pressochè illimitata.

    CITAZIONE (Suby76 @ 31/1/2016, 09:14) 
    Ma c'è un modo per effettuare il flush, oltre che del motore, degli altri impianti idraulici della macchina?
    Parlavi di lavaggio dell'impianto frenante, hai delle dritte da dare per farlo, anche da soli?

    Certamente, ma avrai comunque necessità di un'aiuto da una seconda persona per azionare il pedale freno per le operazioni di pompaggio e di spurgo e idem per il pedale frizione, sempre per pompaggio e spurgo.

    CITAZIONE (Suby76 @ 31/1/2016, 09:14) 
    Io sono nella situazione, con una macchina di 18 anni, in cui è probabile che un paio di interventi mirati, soprattutto sui circuiti idraulici, male non possono fare.

    FLUSH CIRCUITO OLIO FRENI E COMANDO FRIZIONE

    1. Dovrai dotarti di una bella siringa grande per rimuovere tutto il vecchio olio freni dalla vaschetta.

    2. tre bottiglie in plastica trasparente complete di tappo (da 2 litri sono perfette)

    3. Tubo benzina trasparente (quello per carburatori di motorino) 1 metro.

    4. due litri di alcool etilico denaturato (quello rosa per intenderci)

    5. Compressore aria per soffiare.


    Prepari i tappi delle bottiglie forandoli in modo che il tubo benzina ci entri e resti bloccato.
    Inserisci una chiave 8 mm a stella sulla valvola di spurgo, il tubo trasparente nella valvola di spurgo di ciascun componente da spurgare con annessa bottiglia e dopo aperto lo spurgo dai l'ok all'operatore in auto di pompare.

    Quando l'operatore non riesce a pompare più aggiungi alcool di volta in volta in vaschetta e prosegui il pompaggio sino a vedere fuoriuscire l'alcool pulito da ciascuno spurgo.
    Al termine chiudi lo spurgo.

    Questo vale sia per i quattro spurghi freno sia per lo spurgo dell'attuatore idraulico frizione, montato sul cambio.

    Ora i quattro tubi freno sono pieni soltanto di alcool.

    Svita i 4 raccordi dalla pompa freni e apri uno spurgo per volta.
    Soffia con il compressore fino a far fuoriuscire tutto l'alcool dal ciascun ramo di circuito. Ricorda di svitare leggermente il tappo dalle bottiglie per permettere all'aria di poter fuoriuscire senza far saltare il tubo benzina dall'incastro sul tappo.

    Al termine della operazione i tubi sono vuoti e puliti.
    Riavvita i raccordi alla pompa, e inserire il nuovo olio freni.
    L'operatore dovrà coordinarsi con te per far si che l'olio in vaschetta non scenda mai sotto il livello minimo, in modo da evitare di imprigionare bolle d'aria nel circuito.

    Procedi allo spurgo soltanto una volta riempiti i quattro rami del circuito freni.

    Frizione:
    Per poter eliminare qui i residui d'alcool sarai costretto a spingerlo fuori usando lo stesso liquido freni nuovo.

    Dovrai sempre pompare mantenendo il livello in vaschetta sotto controllo evitando di scendere sotto il minimo, e osserva il colore dell olio fuoriuscire dallo spurgo in bottiglia.
    Quando lo si vede del medesimo colore di quello in vasca è apposto, spurgo e chiusura.

    Edited by Flagello-- - 14/2/2016, 15:42
     
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  10. Suby76
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    Ottima spiegazione, noi (almeno su Subaru), abbiamo due circuiti diversi per la frizione e per i freni...
    Se non vado ricordando male, i raccordi sul cilindro della pompa freni sono di tipo rigido, avrei quasi paura di spaccarli per soffiare dentro aria.

    Immagino che la base dell'olio sia scritta sulla confezione
     
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    Per l'olio freni siliconico consiglio vivamente Sintoflon SBF Silicone Brake Fluid dot 5, un prodotto Italiano d'eccellenza.
    www.sintoflon.com/prodotti/automoti...ke-fluid-dot-5/

    CITAZIONE (Suby76 @ 2/2/2016, 17:33) 
    Ottima spiegazione, noi (almeno su Subaru), abbiamo due circuiti diversi per la frizione e per i freni...

    E' così su quasi tutte le auto, tranne la vaschetta che solitamente è in comune per entrambi i circuiti.

    CITAZIONE (Suby76 @ 2/2/2016, 17:33) 
    Se non vado ricordando male, i raccordi sul cilindro della pompa freni sono di tipo rigido, avrei quasi paura di spaccarli per soffiare dentro aria.

    Solitamente i raccordi rigidi danno molto meno problemi di quelli a tubo flessibile.
    Eventualmente scuoti le facce del raccordo di fissaggio battendole con martello e uno scalpello piatto al quale è stato asportato il tagliente, prima di mollarli. Un po' di CRC 66-6 marine ti aiuterà ulteriormente. :)
     
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  12. Suby76
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    Edited by Suby76 - 5/2/2016, 09:08
     
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    Ho dimenticato di dire una cosa importantissima riguardo l'OLIO PER TRASMISSIONE:
    La specifica GL 5 è l'ultima nata, le specifiche precedenti sono da considerare obsolete.

    Altra cosa: API GL 5 prevede la sostituzione dell'olio cambio ogni 15.000 miglia (poco più di 24.000 km) oppure 2 anni.

    Scommetto che il 99% di voi non lo ha mai sostituito. :cry:
     
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  14. Suby76
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    Sulle vecchie auto mai, ma su questa mi sono ripromesso di farlo.
    Purtroppo è una cosa che nessuno ricorda, o che in pochissimi sanno, che tutti questi prodotti andrebbero sostituiti...io ricordo queste scadenze:

    olio motore: 10000 km o un anno in caso di poco utilizzo dell'auto
    refrigerante: da sostituire una volta l'anno
    olio freni: a seconda del tipo, ma al massimo dopo un anno o poco più (io sono in ritardo)
    olio trasmissione: come sopra indicato dal buon Flagello
    olio idroguida: credo valga la stessa regola degli altri fluidi

    Infine il più importante...benzina: ogni volta che mettete a tappeto il piede destro roftlroftlroftl
     
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    Ho appena letto il discorso dell'olio freni, bravo Flagello, come in tutto finora del resto.
     
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222 replies since 23/1/2016, 22:30   5856 views
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